Post pubblicato su Pietro Saba World il 19/08/2015 Qui - Quando andavo alle scuole superiori c'era un professore nella mia classe che aiutava un compagno autistico, stava sempre in classe e capitava che se mancava il professore di ruolo, per non aspettare un supplente c'era lui a farci "lezione" (così per dire), tutto il tempo a cazzeggiare nelle poche volte che capitava. Era giovane, sapeva suonare la chitarra e ogni tanto la suonava (anche in classe), una volta finita la scuola un'estate abbiamo mangiato anche una pizza a casa sua, in campagna, ma c'è un aneddoto in particolare che vorrei raccontarvi, una volta durante una supplenza, nell'aula video, abbiamo visto una cassetta di un concerto dei Pink Floyd dove credo andò anche lui. Ora sembrerà strano ma all'epoca non sapevo chi fossero. E ci disse che era una dei suoi gruppi preferiti e ci parlò di uno dei concerti più pazzeschi al mondo, quello di Venezia del 1989, passato alla storia come uno degli eventi rimasti nella memoria, come una specie di catastrofe, di tentato suicidio di una città che non seppe organizzare l'invasione dei fan di una delle più popolari rock band del mondo trovandosi alla fine a subirne l'assalto fortunatamente pacifico nella peggiore condizione possibile. Un caos inverosimile, ingenti danni alla città e i troppi decibel che rischiarono di fare ancora più danni. Da lì ovviamente ho saputo chi fossero e li sento, prima come adesso, ma una canzone mi è rimasta in testa ed è difficile non risentirla senza sentire un brivido sulla schiena..
Nessun commento:
Posta un commento